09.11.2023 ” Sfasate le date di Lauree e Concorso, facciamo fuggire i nostri infermieri”

Comunicato stampa della nostra presidente dell’Ordine Infermieri di Pesaro Urbino Dott.sa Laura Biagiotti, sulla nuova riforma di questo Governo, che porta alla riduzione delle aliquote di rendimento dei contributi versati tra il 1981 e il 1995 dagli operatori sanitari e da altri dipendenti pubblici.

FNOPI rassegna stampa

06.06.2023 Servizio del TG5

Nel ultimo servizio del TG5, si parla della drammatica carenza di infermieri in Italia e sugli stipendi ancora troppo bassi, non in linea con gli altri paesi UE.

le proposte della Fnopi:

22.05.2023 intervista Fano TV – Presidente Dott.ssa Biagiotti

Sanità, appello della Presidente: “Necessario l’infermiere di Famiglia”

 

 

16.04.2023 Resto del Carlino

il grido degli infermieri <la nostra sanità è malata>

all’assemblea dell’Ordine la presidente mette in fila tutte le rimostranze “Basta annunci e ‘scatole vuote’. Si metta mano a una riorganizzazione vera

RESTO DEL CARLINO PESARO 16.04.23

15.04.2023 Corriere Adriatico Pesaro

infermieri, è tempo d’assemblea, si premia la miglior tesi di laurea

articolo corriere adriatico 15 aprile 2023

08.02.2023 Corriere adriatico Pesaro

Il Commissario dell’Ast Gentili incontra la presidente Biagiotti

 

 

 

 

 

 

20230208_CORRIERE ADRIATICO PESARO_IL COMMISSARIO DELL’AST GENTILI INCONTRA LA PRESIDENTE BIAGIOTTI

Gilberto Gentili, nuovo commissario straordinario dell’Ast 1 ha voluto incontrare la presidente degli infermieri di Pesaro Urbino, Laura Biagiotti. Il commissario ha evidenziato l’importanza della figura infermieristica come anello fondamentale nel percorso di cura ospedaliero e non da meno nel percorso extra ospedaliero, dove l’infermiere è sicuramente un professionista intellettuale, competente, autonomo e responsabile. La presidente ha sostenuto l’importanza dell’assistenza infermieristica come elemento tecnico, relazionale, educativa e cognitivo, sottolineando che un infermiere può svolgere la sua professione in modo multidisciplinare e per questo dovrà essere più valorizzato nella nuova riorganizzazione. La presidente Biagiotti con il Consiglio OPI, Commissione d’albo infermieri e i revisori dei conti, augura un buon lavoro a Gentili.

01.12.2022 Corriere della Sera 

Obbligo vaccinale, la Corte costituzionale respinge i ricorsi no vax

di Claudio Del Frate

La Consulta ha ritenuto inammissibili le richieste presentate da medici e infermieri contrari all’obbligo

La Corte Costituzionale «salva» l’obbligo del vaccino anti Covid introdotto dal governo Draghi nel 2021 per alcune categorie professionali e gli over 50. La Corte ha ritenuto inammissibili e non fondate le questioni poste da cinque uffici giudiziari.

« La Corte – dice una nota diffusa dalla stessa Consulta – ha ritenuto inammissibile, per ragioni processuali, la questione relativa alla impossibilità, per gli esercenti le professioni sanitarie che non abbiamo adempiuto all’obbligo vaccinale, di svolgere l’attività lavorativa, quando non implichi contatti interpersonali. Sono state ritenute invece non irragionevoli, né sproporzionate, le scelte del legislatore adottate in periodo pandemico sull’obbligo vaccinale del personale sanitario. Ugualmente non fondate, infine, sono state ritenute le questioni proposte con riferimento alla previsione che esclude, in caso di inadempimento dell’obbligo vaccinale e per il tempo della sospensione, la corresponsione di un assegno a carico del datore di lavoro per chi sia stato sospeso; e ciò, sia per il personale sanitario, sia per il personale scolastico».

La sentenza ha innanzitutto stabilito che era legittimo l’obbligo di vaccinazione per medici, infermieri, personale scolastico e over 50; ma al tempo stesso ha ribadito che i «renitenti» che appartengono a queste categorie non hanno diritto alla retribuzione per il periodo in cui sono stati allontanati dal lavoro.

L’udienza in cui era stata trattata la causa aveva vissuto momenti di tensione. Anche se le motivazioni del verdetto arriveranno nelle prossime settimane, è facile supporre che i giudici abbiamo ritenuto prevalente l’interesse alla tutela della salute pubblica su quello dell’autodeterminazione e della libertà dell’ singolo cittadino.

Proprio oggi, primo dicembre, scattano le sanzioni previste per chi fino a oggi si è rifiutato di vaccinarsi: le multe emanate sono in totale 1,9 milioni per ciascuna delle quali è previsto un importo di 100 euro.

RASSEGNA STAMPA 02.12.2022

04.11.2022 Pesaro Consegna onoreficenza alla Presidente OPI Pesaro Urbino

 

CORRIERE ADRIATICO FNOPI 04.11.2022

RESTO CARLINO FNOPI 04.11.2022

GIORNATA NAZIONALE PER LA SICUREZZA DELLE CURE E DELLA PERSONA ASSISTITA – WORLD PATIENT SAFETY DAY – 17 settembre 2022.
Il prossimo 17 settembre 2022 si terrà la 5a Giornata Nazionale per la Sicurezza delle Cure e della Persona Assistita.
La Giornata 2022, posta al termine del quinquennio della 3° Campagna Mondiale OMS “Medication without harm”, è dedicata alla sicurezza della terapia farmacologica: procedure terapeutiche non sicure ed errori in terapia sono, infatti, una delle principali cause di lesioni e danni evitabili ai pazienti nei sistemi sanitari di tutto il mondo. L’OMS ha individuato tre aree chiave di intervento: le terapie ad alto rischio, la poli-terapia e le transizioni di cura e, a tal fine, ha predisposto un opuscolo informativo (in allegato) che la Regione Marche ha condiviso e recepito e che si invita a diffondere capillarmente.

OPUSCOLO USO FARMACI

Nurse 24.it –di Massimo Canorro

Infermieri e 118: l’Opi di Pesaro e Urbino chiarisce

Le inesattezze veicolate da alcuni organi di stampa, nazionali e non, possono danneggiare il sistema 118 Marche. Ragione per cui l’Opi di Pesaro e Urbino, congiuntamente alla Siiet, intervengono con una nota per evidenziare spiacevoli situazioni che immotivatamente ledono l’immagine dell’infermiere 118.

Polemiche su ambulanze con soli infermieri, Opi e Sieet non ci stanno

Ambulanze 118 PU, ordine infermieri e Siiet interviene su assenza medico

L’immagine dell’infermiere del 118 rischia di essere lesa, pubblicamente e in modo del tutto immotivato, da alcuni organi di informazione. Nazionali e non.

Ragione per cui l’Opi di Pesaro e Urbino (per voce della presidente Laura Biagiotti), di concerto con la Siiet – Società italiana degli infermieri di emergenza territoriale (rappresentata dal vicepresidente Luigi Cristiano Calò e dal referente Siiet Regione Marche, Paolo Armillei) – ha deciso di intervenire con forza e senza attendere oltre.

Già a metà giugno, attraverso una lettera aperta del Coordinamento Nursind Toscana Centro, i professionisti sanitari, nel rivolgersi ai cittadini, avevano cercato di mettere un freno a polemiche più che sterili. Ogni giorno leggiamo di attacchi rivolti al nostro ruolo – scrivevano gli operatori solo poche settimane fa –, il tutto senza che nessuno si sia mai preso la briga di chiederci cosa stiamo facendo per implementare e migliorare questo sistema. Parole che prendevano il la (pur non direttamente) da una considerazione di Sergio Venturi, ex assessore alle politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna, che sull’argomento delle ambulanze con soli infermieri ha più volte affermato: Gli infermieri sulle ambulanze per fortuna ci sono sempre stati. Che passi il messaggio che prima ci fossero solo medici oppure che debbano esserci solo medici non ha alcun senso.

Dalla Toscana all’Emilia-Romagna alle Marche. Dove l’Opi di Pesaro e Urbino e Siiet evidenziano come, scorrettamente, si utilizzino termini atti a svilire l’infermiere, spesso alludendo che il loro intervento non sia sufficiente o pertinente. E ancora, spesso si asserisce che l’assenza del medico, o in generale il suo ritardo, possa in qualche modo diminuire le possibilità di salvare la vita di un cittadino. Affermazioni gravi ma, soprattutto, scientificamente infondate – continuano – poiché l’infermiere è in grado autonomamente di intervenire nelle situazioni che mettono in pericolo il malato, nei contesti di arresto cardiaco, e disastriBasta disomogeneità, dunque.

E ancora, nella nota congiunta viene rammentato che la preparazione clinico assistenziale oltre che l’esperienza nell’area critica, inserisce l’infermiere tra gli equipaggi Als (Advance life support). Tradotto: professionisti capaci di destreggiarsi in quell’insieme di ragionamenti e procedure da porre in essere nel tentare un salvataggio. Inoltre, viene evidenziato che la rianimazione cardiopolmonare è universalmente riconosciuta, che la sopravvivenza è unita alle tempistiche e alla qualità dell’assistenza, e non dalla figura professionale che la esegue. Ricordando, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che esistono sistemi di emergenza territoriale avulsi della figura medica in ambulanza, ma altamente performanti.

 

Rassegna stampa online 13.07.2022

29.08.2022 Infermieri: in arrivo il bonus da 200 euro per le partite IVA: cosa fare

Anche le partite Iva avranno accesso al bonus 200 euro previsto dal governo Draghi.

L’erogazione del sostegno – approvato mesi fa per contrastare il boom di inflazione e il caro energia – sta per diventare realtà anche per i tre milioni di autonomi, partite Iva e professionisti. L’indennità era prevista fin dall’inizio – con un fondo da 500 milioni, poi portati a 600 con il decreto Aiuti bis – ma ci sono voluti mesi per il via libera al decreto attuativo.

Per le partite Iva mancavano le regole di accesso, ma con il decreto attuativo firmato dai ministri del Lavoro e dell’Economia, c’è il via libera. Gli interessati sono circa tre milioni: 973mila commercianti, 859mila artigiani, 477mila iscritti alle casse professionali, 430mila coltivatori diretti, mezzadri e coloni e 261mila professionisti esclusivi.

La misura attesa, che considera opportunamente e doverosamente anche gli oltre 30mila infermieri liberi professionisti “puri”, da un aiuto concreto e pari dignità a chi ha fatto una scelta professionale diversa e impegnativa.

Gli infermieri dovranno presentare la domanda alla Cassa di Previdenza ENPAPI, secondo le condizioni previste dall’articolo 2 del Decreto, tenendo presente il limite del reddito complessivo 2021 non superiore a 35.000 euro.

L’indennità una tantum è pari a 200 euro e non costituisce reddito ai fini fiscali, né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali ed assistenziali.

A QUESTO LINK IL DECRETO